Intervista a Francesco Cortonicchi
Luglio 2002 – luglio 2022: Pitagora festeggia i suoi primi 20 anni. Ripercorriamo la sua storia in poche istantanee?
FRANCESCO CORTONICCHI: Nel ripercorrere la storia di Pitagora mi viene in mente quando sono entrato nell’allora sede di Bettolle; era piccola e lavoravamo tutti in una stanza tranne i Soci che già erano presenti, e che avevano ciascuno un proprio ufficio. Da lì, è stato tutto un divenire: mi ricordo benissimo il trasloco quando ci siamo spostati nell’attuale sede di Montepulciano – è stata veramente un’impresa! Una volta arrivati, occupavamo solo una porzione di edificio e mi sono sempre domandato cosa avremmo fatto con la restante parte, visto che la struttura era enorme! A oggi invece non abbiamo più posto dove entrare e probabilmente dovremo prendere un altro spazio. Nel frattempo, abbiamo aperto anche altre sedi, tra cui quella di Poggibonsi, che dopo qualche anno è stata spostata a Colle di Val d’Elsa, dove a oggi siamo presenti con una bella struttura; infine, si è aggiunta la sede di Firenze. Negli ultimi anni è nata una nuova società, Pitagora Training Center, dedicata esclusivamente alla formazione, settore che ultimamente sta prendendo tanto campo e su cui stiamo investendo molto.
Facciamo un salto indietro nel tempo: qual è il tuo primo ricordo?
FRANCESCO CORTONICCHI: I miei primi ricordi sono legati senza dubbio all’inizio del mio percorso con Pitagora. Io ho un progetto che parte da quando ero ragazzo e, tra le varie cose, sognavo di entrare in uno studio di progettazione. A oggi posso e devo dire che sono stato fortunato ad arrivare a fare quello che desideravo. Quando sono entrato in Pitagora, non pensavo di essere in grado di fare tutto quello che, al contrario, adesso faccio quotidianamente. Un computer? Non l’avevo neanche mai visto!
In questi venti anni di attività, come si è trasformato il settore della sicurezza sul lavoro?
FRANCESCO CORTONICCHI: Il bello della nostra Società è che oggi facciamo una cosa e domani ne possiamo fare un’altra completamente diversa, a seconda di quello che si prospetta nel mondo del lavoro.
Cosa vorresti dire a tutte le persone che in questo momento stanno condividendo un pezzetto della loro vita professionale con te?
FRANCESCO CORTONICCHI: Ai miei ragazzi vorrei dire quello che dico loro spesso: grazie, perché senza di loro non si potrebbe fare quello che facciamo, anche se spesso sono un rompiscatole, sto sempre col fiato sul collo di tutti… però a me è stato insegnato così. Quello che dico loro è che siamo fortunati ad avere tutte persone serie e su cui si può fare senza dubbio affidamento.
Come vedi Pitagora nel futuro? Quali sono gli obiettivi che speri verranno raggiunti?
FRANCESCO CORTONICCHI: Nel futuro vedo Pitagora come una società dinamica, come del resto è sempre stata; sono sicuro che arriveremo dove ci siamo prefissati di arrivare, perché in un modo o in un altro riusciamo sempre a raggiungere i nostri obiettivi. Siamo sei Soci, tutti molto diversi tra loro, ma questa è la nostra forza. In sostanza, la Società la vedo nel futuro dove il futuro vuole che la Società vada.
Ultima domanda: tante cose cambiano in 20 anni, ma cosati dà ancora soddisfazione “come il primo giorno”?
FRANCESCO CORTONICCHI: Ciò che mi dà soddisfazione “come il primo giorno” può essere riassunto in poche parole: ogni mattina mi alzo, vengo a lavoro e mi diverto: fino a che sarà così, sarà tutto molto semplice e mi auguro di trasmettere questo entusiasmo anche a chi lavora con me.