Aggiornamento Delle Zone Pericolose ATEX Dal 23 Gennaio 2024
A partire dal 23 Gennaio 2024 il documento sulla classificazione dei luoghi a rischio esplosione/atex per la presenza di gas deve obbligatoriamente essere aggiornato per ogni azienda che presenta queste tipologie di zone, vista l’aggiornamento della normativa esistente. Per meglio comprendere cosa è cambiato da questa data occorre anzitutto distinguere i luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori e nebbie infiammabili da quelli in cui il pericolo è dovuto alle polveri combustibili.
Andiamo adesso a comprendere come si è evoluto il quadro normativo e i cambiamenti.
A. Zone pericolose per la presenza di gas
· Evoluzione normativa
La norma CEI EN 60079-10-1 del 2010 era ciò su cui si basavano le guide CEI 31-35 e 31-35/A fino alla loro abrogazione. Questa norma, assieme alle guide, permetteva il calcolo delle distanze di sicurezza per quanto riguarda le zone pericolose. Nel 2018 però, quest’edizione della norma fu definitivamente superata dall’edizione del 2016, e, sulla carta, le guide sopracitate abrogate.
A fine 2020 fu invece pubblicato il rapporto tecnico UNI CEI TR 11798, che aveva come scopo quello di mostrare esempi applicativi per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, applicando la norma CEI EN 60079-10-1 del 2016.
Le guide abrogate avrebbero dovuto essere oggetto di aggiornamento ma i lavori sotto questo aspetto non sono di fatto mai iniziati. Nel mentre, è stato deciso di rinnovare la norma CEI EN IEC 60079-10-1: a partire dal 23 Gennaio 2024 sarà applicabile soltanto la norma edizione 2021, che ha aggiornato le procedure per calcolare le dimensioni delle zone pericolose. Ecco perché l’obbligo di aggiornare il documento di valutazione mirato al pericolo esplosione, considerando anche il fatto che il rapporto tecnico citato precedentemente è stato allineato a quest’ultima edizione della norma.
B. Zone pericolose per la presenza di polveri
· Evoluzione normativa
A livello normativo, la classificazione di luoghi a rischio esplosione per la presenza di polveri è regolamentata dalla norma CEI EN 60079-10-2 del 2015, che è andata ad aggiornare la versione del 2010.
La norma però, si limita di fatto ad indicare i principi generali da applicare nella classificazione e dunque risulta necessario disporre di formule e procedure operative che consentano una corretta applicazione: queste sono reperibili nella guida CEI 31-56. Infatti, non è stato pubblicato alcun documento UNI ne è stata pubblicata una nuova edizione della norma stessa.
A. Zone pericolose per la presenza di gas
· Obbligo di aggiornare la classificazione delle zone pericolose
A livello generale il datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre il documento sulla protezione contro le esplosioni che deve indicare l’elenco dei luoghi con pericolo di esplosione, classificati in zone 0, 1, 2, 20, 21, 22 (D.Lgs. 81/08, Allegato XLIX). Il documento deve essere aggiornato ogni volta che i luoghi di lavoro, le attrezzature o l’organizzazione del lavoro subiscono modifiche, ampliamenti o trasformazioni rilevanti, anche se è il D.d.L. a stabilire se le trasformazioni incidono sulla protezione contro le esplosioni. Ad esempio, a seguito dei diversi criteri assunti dalla norma CEI EN IEC 60079-10-1 (2021), sulla base della guida CEI 31-35, per stabilire se le zone di pericolo si estendono all’interno ambiente, potrebbero verificarsi casi in cui il pericolo di esplosione aumenta e altri in cui diminuisce.
In ogni caso, a partire dal 23 gennaio 2024 le zone pericolose per la presenza di gas devono essere aggiornate, visti i nuovi criteri di valutazione introdotti dalla normativa, e l’aggiornamento può tradursi anche in una conferma di validità dei risultati a suo tempo individuati, ma in ogni caso le verifiche vanno nuovamente effettuate.
L’art. 297 del D.Lgs. 81/08 prevede sanzioni penali per inadempienze dal datore di lavoro e dei dirigenti in tema di protezione contro le esplosioni. Tra queste figura il mancato aggiornamento del documento sulla classificazione delle zone con pericolo di esplosione e ciò può portare ad arresto da tre a sei mesi oppure ad ammenda da 3071/27 € a 7862,44€. L’omesso aggiornamento del documento sulla protezione contro le esplosioni può essere ricondotto anche alla violazione dell’art. 29, comma 3, del D.Lgs. 81/08 dove viene spiegato che il datore ha l’obbligo di rielaborare la valutazione dei rischi. Questa inadempienza può essere sanzionata penalmente con un’ammenda da 2457,02 € a 4914,03 €.
Il team di Pitagora è composto da professionisti che possono aiutarti per garantirti la massima sicurezza sul tuo luogo di lavoro: contattaci per aggiornare il tuo documento sulla classificazione delle zone pericolose o per avere maggiori chiarimenti sulla tematica e sul quadro normativo!