Intervista a Mario Laera
Luglio 2002 – luglio 2022: Pitagora festeggia i suoi primi 20 anni. Ripercorriamo la sua storia in poche istantanee?
MARIO LAERA: Ripercorrere una storia di vent’anni non è semplicissimo: posso dire che vent’anni fa, esattamente il 17 luglio del 2002, un gruppo di tre persone, di cui due ragazzi e il sottoscritto, si è recato dal notaio per gettare le basi di una società che potesse fornire servizi alle aziende. Dopodiché, già dal giorno seguente alla stesura dello statuto, abbiamo iniziato a lavorare come un team e a investire su una sede che potesse ospitare l’attività. In un primo momento, è stata individuata a Bettolle, dove la Pitagora ha vissuto i suoi primi due anni e mezzo. A mano a mano che il tempo passava, il lavoro aumentava sempre di più e, di conseguenza, il personale: è così che nel 2004 sono iniziati i lavori per la sede di Montepulciano, in località Gracciano: 500 metri quadri di uffici al primo piano e laboratori a piano terra. Ci siamo trasferiti il 1 settembre 2005 e abbiamo continuato a incrementare il personale perché c’era una forte richiesta di lavoro. È stato un processo molto naturale. Dal 2005 a oggi è stato tutto un susseguirsi di eventi, stando sempre dietro alle normative, in particolare al D.Lgs. 81/2008 e alle normative ambientali. Nel 2007 Pitagora ha deciso di investire nell’apertura di una nuova sede, a Colle di Val d’Elsa. Nel 2017 sono cambiati i vertici nell’amministrazione e, dopo 5 mandati, il sottoscritto, nonché fondatore, è stato sostituito dall’attuale presidente, Yuri Cardini. Il 2018 è stato un anno molto importante perché si è manifestata l’esigenza di costituire una nuova società dedicata solo ed esclusivamente alla formazione sui luoghi di lavoro; è così nato il Training Center, che si occupa di sistemi certificativi e formazione professionale. Nel 2019 è stata infine aperta la terza sede di Firenze. In tutti questi vent’anni c’è sempre stato il desiderio costante di formare le persone, specialmente ragazzi giovani con la voglia di imparare. Da quando siamo partiti siamo passati da un piccolo gruppo fatto di quattro soci e un personale di 6-7 persone, per arrivare ad oggi a un team di 6 soci e 35 lavoratori, tra dipendenti e collaboratori.
Facciamo un salto indietro nel tempo: qual è il tuo primo ricordo?
MARIO LAERA: A fare un salto nel tempo e andare ai primi ricordi si va indietro un po’ tanto, a quasi 30 anni fa: già nel 1993 ebbi l’idea di riunire dei professionisti. Ancora non sapevo tuttavia se si sarebbe concretizzata in una società o in uno studio associato; dare vita a una S.r.l. portava con sé molte difficoltà, poiché a quei tempi non veniva contemplata né dal collegio dei geometri né tantomeno dall’ordine degli ingegneri. La scelta, pertanto, ricadde inizialmente sullo studio associato: con il tempo però mi accorsi che mancava il lavoro di squadra: eravamo tre professionisti, ciascuno dei quali aveva un proprio studio, il mio era “Studio tecnico Laera”. Già da lì capii che prima di tutto bisognava costruire le persone. Così presi un tirocinante, l’attuale presidente del CdA Yuri Cardini, e l’ho per così dire cresciuto, anche se in verità siamo cresciuti insieme. Uno dei ricordi che mi sono rimasti più impressi nella mente, riguarda l’attuale sede legale di Montepulciano: inizialmente occupava a malapena un quarto di tutto l’edificio. La mia unica domanda pertanto era: “riuscirò a riempirlo tutto di personale e persone in grado di soddisfare le esigenze delle aziende?”. Con tanta professionalità e pazienza - e tanti rospi da ingoiare! - penso che ci siamo riusciti. Basti pensare che oggi occupiamo l’intero edificio e siamo perfino stretti…!
In questi venti anni di attività, come si è trasformato il settore della sicurezza sul lavoro?
MARIO LAERA: Si è trasformato totalmente, a partire dalla sicurezza nelle aziende e nei cantieri; si è passati da normative risalenti alla metà degli anni Cinquanta, e dunque del dopoguerra, alla legge 626 del 1994, che ha cominciato a trovare la sua applicazione solo tre anni dopo. Ci siamo pertanto trovati di fronte a norme che ancora dovevano essere messe a rodaggio dai tecnici, dai professionisti e dalle aziende, nonché dagli Enti preposti al controllo. Il Testo Unico del 2008 ha chiarito tantissimi aspetti riguardanti la sicurezza sui posti di lavoro. La stessa cosa per l’ambiente (acustica, inquinamento atmosferico), con il Testo Unico del 2006. Pertanto, negli ultimi 20 anni c’è stato un totale stravolgimento delle normative riguardanti la sicurezza.
Cosa vorresti dire a tutte le persone che in questo momento stanno condividendo un pezzetto della loro vita professionale con te?
MARIO LAERA: Ai ragazzi - perché è così che li chiamo - che in questo momento stanno condividendo momenti professionali e di crescita insieme a me, vorrei dire di restare sempre uniti, di lavorare sempre con professionalità, di non aver paura di imparare e soprattutto di trasmettere anche agli altri ciò che hanno appreso.
Come vedi Pitagora nel futuro? Quali sono gli obiettivi che speri verranno raggiunti?
MARIO LAERA: Per il futuro di Pitagora vedo una trasformazione totale. Io ho avuto la possibilità e la fortuna di circondarmi di tanti ragazzi in gamba, e che adesso sono gli attuali soci e dirigenti di Pitagora: saranno loro a trasformare la società e a darle nuove possibilità di crescita. Va dunque da sé che sicuramente mi aspetto che ci sarà un cambiamento, perché tutto è in costante movimento e non si può fermare, specialmente se dietro c’è una forza di volontà e, soprattutto, di giovani. Pitagora è destinata a crescere e a dare servizi e multiservizi sempre nuovi alle aziende, pubbliche e private.
Ultima domanda: tante cose cambiano in 20 anni, ma cosa ti dà ancora soddisfazione “come il primo giorno”?
MARIO LAERA: È vero, sono cambiate moltissime cose in questi vent’anni, ma le problematiche che avevo agli inizi dell’attività sono le stesse di ora, né più né meno: questo è sicuramente un fattore mi ha spinto sempre alla crescita, nonostante tutto questo tempo. Ciò che invece è cambiato è che prima la soddisfazione - e quindi l’entusiasmo - derivava dal fatto che ero io in prima persona a risolvere le problematiche; ora la soddisfazione è data dal fatto che le problematiche sono risolte dai miei soci e colleghi e quindi dal sapere che hanno appreso quello che ho loro insegnato.